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Sebastiano Satta, nato a Nuoro nel 1867 e morto nel 1914, è uno dei migliori poeti della Sardegna di tutti i tempi e come tale ha scritto versi sia in lingua sarda che italiana. Sono particolarmente importanti i "Versi ribelli", raccolta di poesie con la quale esordisce nel 1893. L'ode "Primo maggio" è del 1896; i "Canti barbaricini" del 1910. I "Canti del Salto e della Tanca" vengono pubblicati postumi nel 1924. Tutte le sue opere, soprattutto quelle basate su tematiche sociali, sono caratterizzate da una profonda umanità, principalmente verso i banditi della Barbagia. Secondo Satta, i banditi cedevano ai loro istinti animaleschi rendendosi colpevoli di scorrerie e atti barbarici. La sua poesia in questo modo mette in luce tutta la tragedia della Sardegna. Tra le sue opere importanti troviamo: Versi ribelli, Nella terra dei nuraghes, Primo maggio, Canti barbaricini.

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