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Attilio Deffenu nasce a Nuoro nel 1890 da Giuseppe Deffenu e Giovanna Secchi. Il padre era un proprietario terriero e commerciante, possedeva infatti una pasticceria vicino allo storico caffè Tettamanzi. Inoltre era il presidente della prima società operaia nuorese. Inizia sin da giovane a sviluppare un’idea politica socialista influenzato anche dalla numerosa famiglia. Nel 1908 all’età di 18 anni lascia per la prima volta l’isola per recarsi a Pisa dove frequenta la facoltà di giurisprudenza. Quattro anni dopo consegue la laurea con una tesi basata su Marx. Tornato nell’isola inizia a scrivere per il giornale socialista “La via”.In questo periodo scriverà anche per la rivista anarchica “Il Pensiero”, e sarà corrispondente per “Il Giornale d’Italia”.
Nel 1914 dopo un soggiorno milanese fonda la rivista “Sardegna” con alcuni intellettuali sardi, rivista destinata ad una vita breve (furono pubblicati solo sei numeri) per problemi finanziari. L’importanza di questa rivista non è però da sottovalutare perché gettò le basi dell’ideologia indipendentistica sarda.
Con l’avvento della prima guerra mondiale Deffenu si schiererà con convinzione a favore degli interventisti. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia decide di arruolarsi volontariamente. Dopo un iniziale periodo di lontananza dalle trincee viene posto al comando dei “Diavoli Rossi” della Brigata “Sassari” sino alla tragica morte in battaglia presso Croce, vicino Fossalta di Piave. Pur non essendo uno dei famosi “ragazzi del ‘99”, che avrebbero rovesciato le sorti dello scontro, Deffenu era animato da un forte spirito patriottico che lo spinse a battersi valorosamente.